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Il presidente del Consiglio dei ministri, Mario Draghi (foto: Palazzo Chigi)

Alla fine il blocco dei licenziamenti scadrà il 30 giugno. Come voluto dal presidente del consiglio Mario Draghi, che lo aveva definito una misura eccezionale, come ricorda La Stampa, il governo è arrivato a un compromesso che garantisce solamente una proroga selettiva i settori tessile e moda. È saltata quindi l’ipotesi di estenderlo a tutte le aziende che hanno potuto usufruire della cosiddetta cassa integrazione Covid.

Lunedì 28 giugno il governo si è riunito per discutere del blocco dei licenziamenti che domani dovrà passare in Consiglio dei ministri ed essere trasformato in decreto. La misura discussa è stato uno dei principali strumenti adottati dal governo durante l’emergenza pandemica, per attenuare l’impatto economico ed evitare che migliaia di persone potessero restare senza lavoro e retribuzione. Fino a domani, le aziende hanno fatto ricorso alla cassa integrazione Covid non possono licenziare i propri dipendenti, ma dal primo luglio quasi tutte le attività non dovranno più sottostare a questo divieto.

Il blocco sarà prorogato fino alla fine di ottobre solo per i settori del tessile, del calzaturiero e della moda, le cui aziende potranno usufruire di altre 17 settimane di cassa integrazione Covid a partire dal primo luglio. Mentre per le altre aziende in crisi di altri settori – come quelle che hanno terminato gli ammortizzatori sociali – è stata disposta una cassa integrazione straordinaria di 13 settimane a patto di non procedere con nessun licenziamento. Inoltre, il decreto conterrà anche l’estensione fino al 31 agosto del blocco dell’invio delle cartelle esattoriali e la sospensione del cosiddetto cashback dal primo luglio (il meccanismo che garantiva alcuni rimborsi sulle spese avvenute con carte di debito e di credito).

Nella giornata di oggi, 29 giugno, Draghi incontrerà i rappresentanti dei sindacati per discutere del compromesso sul blocco dei licenziamenti, prima dell’approvazione di domani, ma le parti sociali hanno già dichiarato il loro scontento, sia per il compromesso sia per la convocazione. “Non andiamo per essere semplicemente informati”, sono le parole del segretario della Confederazione generale italiana del lavoro Maurizio Landini, riportate da Agi: “Siamo stati convocati per discutere, ci andiamo come abbiamo fatto per gli appalti e alla fine con il governo che ha accettato il confronto, abbiamo trovato una soluzione”. Landini è poi entrato nel merito del blocco dei licenziamenti, spiegando che “è sbagliato usare i licenziamenti ora, ci sono altri strumenti che sarebbe interesse di tutti gestire. Dobbiamo capire i tempi della riforma degli ammortizzatori sociali. Non era questa la nostra richiesta: abbiamo chiesto la proroga per tutti”.

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Confermata la scadenza per il 30 giugno, ma con l’eccezione del settore tessile, calzaturiero e moda. Per le altre aziende possibilità di cassa integrazione straordinaria per 13 settimane
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