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(foto: Unsplash)

A Cuba domenica migliaia di persone sono scese in piazza nella capitale L’Avana e in altre città dell’isola contro il governo, come raramente si è visto fare negli ultimi decenni. I manifestanti hanno protestato contro l’aumento dei prezzi, la carenza di cibo e di energia elettrica, tutti effetti della crisi economica che ha colpito il paese anche a causa della pandemia di covid-19.

Le proteste sono iniziate in mattinata, nella città di San Antonio de los Baños, nell’ovest dell’isola, e nella città di Palma Soriano, a est, prima di venire imitate anche a L’Avana grazie alle immagini girate sui social network.

Le manifestazioni hanno coinvolto soprattutto giovani cubani che una volta in strada hanno fermato il traffico e urlato slogan contro le autorità. Molti si sono detti stanchi della penuria di cibo e medicinali e di dover fare la fila davanti ai negozi per reperire i beni di prima necessità. A L’Avana la protesta si è svolta in modo pacifico fino a quando alcuni gruppi di persone hanno lanciato degli oggetti verso le forze di polizia che a quel punto hanno li hanno dispersi. La giornata si è conclusa con una ventina di arresti, secondo dei giornalisti di Associated Press presenti a Cuba, ma non è noto il bilancio ufficiale.

La difficile situazione economica di Cuba – per alcuni osservatori la peggiore crisi da 30 anni – è in parte strutturale, ma dipende anche dalle nuove sanzioni imposte da Donald Trump quando era in carica come presidente degli Stati Uniti.

Anche per questo motivo il governo cubano ha accusato gli Stati Uniti di avere fomentato la protesta e di essere la causa principale dei problemi di Cuba. Il presidente Miguel Diaz-Canel, che alle 15 ha interrotto tutte le trasmissioni televisive con un messaggio alla nazione, ha invitato ogni «rivoluzionario del paese» a scendere nelle strade contro chi manifesta per affrontarlo «in modo fermo, coraggioso e decisivo».

Julie Chung, vicesegretario di Stato ad interim ha scritto su Twitter che il popolo cubano “esercita il suo diritto all’assemblea pacifica per esprimere preoccupazione per l’aumento dei casi/decessi di Covid e per la carenza di medicinali”, e si è detta preoccupta per la chiamata a combattere da parte del presidente cubano.

Intanto la pandemia di covid-19 è a un livello di allerta nell’isola. Ieri Cuba ha registrato un nuovo record giornaliero di contagi, con oltre 6.900 nuovi casi positivi e 47 decessi in 24 ore. Sono stati 1.537 dall’inizio della pandemia.

Le proteste sono state le più grandi dal 1994, quando decine di migliaia di persone avevano manifestato sul lungomare Malecón dell’Avana, nel mezzo di un’acuta crisi economica causata dalla caduta dell’Unione Sovietica.

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Si tratta delle più grandi manifestazioni antigovernative da quasi 30 anni, in un momento nero per l’economia dell’isola e peggiorato dalla pandemia
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