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(Photo by JOHANNES EISELE/AFP via Getty Images)

Una valutazione di mercato da 35 miliardi di dollari: è l’obiettivo a cui punta Robinhood, la piattaforma per il trading in app, che entro la fine della prossima settimana sbarcherà sui listini del Nasdaq e che dieci mesi fa era valutata 11,7 miliardi di dollari. L’operazione prevede la vendita di 55 milioni di azioni per raccogliere fino a 2,3 miliardi di dollari, in una fascia di prezzo fra i 38 e i 42 dollari ciascuna. La compagnia ha compiuto un balzo nei ricavi del 129% nel secondo trimestre, anno su anno (la stima è tra i 546-574 milioni di dollari) ma chiuderà in perdita tra i 537 e i 487 milioni, dopo un primo trimestre in perdita per 1,4 miliardi di dollari. Il 20-35% delle azioni dell’offerta pubblica iniziale sarà riservato ai clienti retail.

Fondata nell’aprile 2013 da due ex studenti di fisica di Stanford, Vlad Tenev (34 anni) e Baiju Bhatt (36) con la missione di “democratizzare la finanza per tutti”, nella temperie culturale seguita alla crisi finanziaria del 2008 e al movimento Occupy Wall Street, la compagnia con sede a Menlo Park in otto anni è diventata la preferita degli investitori amatoriali negli Stati Uniti con la mania delle azioni-meme. Un fenomeno ondivago che potrebbe riflettersi nella qualità delle coorti di utenti della stessa app (cresciuta da 18 milioni a 22,5 nei primi sei mesi ), non tutti così regolari nell’aumentare i depositi o nella frequenza di trading, come sembra ammettere Robinhood in un documento aggiornato presentato alla Sec (l’autorità americana di controllo della Borsa).

L’attività di scambio sulla piattaforma starebbe rallentando “in particolare nelle criptovalute”, da cui la piattaforma trae il 17% dei ricavi. Questo mentre il bitcoin è sceso lunedì sotto i 30mila dollari di quotazione e l’intero settore ha bruciato 100 miliardi di dollari in perdite.

Quando l’azienda diventerà pubblica i due cofondatori venderanno azioni per 50 milioni di dollari ciascuno e al termine avranno una quota dell’8% a testa, i due terzi dei voti e una ricchezza personale in titoli di 2,5-2,8 miliardi di dollari. Non è tutto: il consiglio di amministrazione ha accordato un piano di incentivi per i due manager. Al raggiungimento di alcuni target (120-300 dollari di quotazione) nei prossimi otto anni Tenev verrebbe premiato con 22,2 milioni di azioni ristrette e Bhatt con 13,2 milioni di azioni. Il che conferirebbe loro ulteriori 4,7 e 2,8 miliardi di dollari, rispettivamente.

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L’app del caso GameStop sbarcherà sul Nasdaq per raccogliere 2,3 miliardi di dollari. Nata per “democratizzare la finanza”, renderà miliardari i suoi fondatori
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