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(foto: Alex Tai/SOPA Images/LightRocket via Getty Images)

L’antitrust francese ha inflitto una sanzione record di 500 milioni di euro a Google, il motore di ricerca statunitense controllato da Alphabet. L’autorità per la concorrenza della Francia ha accusato la compagnia californiana di non aver rispettato diverse ingiunzioni emesse nei suoi confronti, relative alla remunerazione dei diritti d’autore degli editori e della agenzie stampa. Ora Google avrà due mesi di tempo per avanzare una proposta di compensazione per l’attuale utilizzo dei contenuti protetti, sotto la minaccia di ulteriori multe che arriverebbero fino a 900 mila euro al giorno.

La contesa è incominciata nell’aprile dello scorso anno, perché Google si rifiutava di pagare le notizie di terzi riportate dalle sue piattaforme, sostenendo che gli editori potevano già beneficiare dei milioni di lettori veicolati verso i loro siti. A seguito dei reclami di alcune agenzie come Associated French Press, l’antitrust francese ha imposto al gigante digitale di avviare, entro tre mesi, negoziati “in buona fede” con le agenzie stampa e gli editori, per stabilire una giusta retribuzione dei contenuti diffusi. Tuttavia, secondo l’autorità, Google avrebbe violato questa ingiunzione, negando agli editori e alle agenzia un confronto aperto e trasparente.

Quando l’autorità per la concorrenza impone degli obblighi alle aziende ha detto in un comunicato Isabelle de Silva, presidente dell’antitrust francese queste sono tenute ad applicarli nella maniera più scrupolosa possibile, rispettandoli alla lettera e nel loro spirito. Purtroppo, in questo caso non è andata così”. Secondo l’autorità, infatti, Google avrebbe imposto che i negoziati riguardassero solamente la retribuzione dei contenuti presenti sul suo nuovo servizio chiamato News showcase, escludendo così tutti i quelli risultanti dalle ricerche generali. L’azienda avrebbe poi rifiutato di avviare un confronto sui contenuti già presenti sulla sua piattaforma e avrebbe escluso dalla remunerazione anche tutte le notizie riprese da altre testate.

Per questo l’antitrust ha stabilito che “le trattative di Google con editori e agenzie stampa non possono considerarsi condotte in buona fede” e quindi in diretta violazione delle ingiunzioni emesse contro l’azienda e della direttiva europea sul copyright del 2019 che regola gli accordi tra editori, agenzie stampa e piattaforme online. Infine, ha aggiunto l’autorità, queste violazioni sarebbero “state aggravate dalla mancata trasmissione di informazioni che avrebbero garantito una negoziazione equa” e dall’assenza di garanzie sui metodi di indicizzazione dei contenuti, fornite da Google agli editori, durante le trattative.

Questa è solo l’ultima di una serie di sanzioni inflitte a Google e ad altri giganti del digitale, per la loro posizione monopolistica sul mercato. L’agenzia californiana è stata multata dall’antitrust francese anche il mese scorso, proprio per l’abuso della sua “posizione dominante” nel settore della pubblicità online.

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È la seconda multa nel giro di due mesi e l’autorità ha minacciato ulteriori multe, fino a 900 mila euro al giorno, se l’azienda non rispetterà i termini di compensazione stabiliti
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