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Uno dei titoli più di successo della Pixar, casa d’animazione nota per l’acclamazione universale di praticamente ogni suo lavoro, è sicuramente Monsters & Co.: uscito nel 2001, il film si concludeva con la scoperta che, per approvvigionare la centrale elettrica di Mostropoli, i mostri protagonisti non dovevano più spaventare i bambini, considerate creature tossiche e pericolose, ma ottenevano migliori risultati facendoli ridere. Una conclusione intelligente e poetica che viene ripresa ora da Monsters & Co.: La serie – Lavori in corso (in inglese, più semplicemente, Monsters at Work), una serie animata disponibile dal 7 luglio su Disney+ e che racconta, sei mesi dopo, come la vita dei vari personaggi si sia adattata a questa svolta rivoluzionaria.

Nell’ultimo decennio Pixar ci ha abituato a diversi sequel dei suoi successi (Toy Story 3 e 4, Gli Incredibili 2, Alla ricerca di Dory), ma – a eccezione di un cartone su Buzz Lightyear nel 2001, animato in stile classico – non si era mai avventurata nel reame della serialità (e anche questa produzione, a voler essere precisi, è realizzata dai Disney Television Studios). Gli ingredienti che i fan della prima ora amano ritrovare ci sono tutti: tornano personaggi storici come Mike Wazowski e James Sullivan (che in originale sono sono sempre doppiati da Billy Crystal e John Goodman), ma sono tanti anche i nuovi mostri con cui entrare subito in empatia grazie ai loro tratti irresistibili; sullo sfondo, poi, battute, riferimenti sottili e quello stile d’animazione sempre impeccabile.

In particolare le nuove storie si concentrano sul personaggio di Tyler Tuskmon, fresco di laurea e pronto ad affrontare il mondo del lavoro, dopo aver infranto tutti i record di paura detenuti dal suo mito Sulley; peccato che, al suo primo giorno di lavoro nella centrale elettrica scopra che gli Spaventatori come lui non servono più e invece ora si debba far ridere (è un po’ il contrario di quello che succede nel prequel del 2013 Monsters University, in cui Mike, brillante ma minuto, deve dimostrare a tutti che non è solo ridicolo ma anche terribilmente spaventoso). Tyler finisce per essere affidato ai Mift, ovvero i manutentori dell’intera fabbrica, un gruppo strampalato di outsider che lui guarda con sufficienza ma che si riveleranno degli ottimi alleati per affrontare le sfide di una situazione completamente ribaltata. Fra tutti questi nuovi personaggi, l’espansiva Val e l’iperprotettivo Fritz (doppiati rispettivamente dalla comica Mindy Kaling e dall’Henry Winkler di Happy Days) conquistano immediatamente l’attenzione dello spettatore.

Nei primi due episodi che abbiamo visto tutto sembra procedere al meglio, dunque: ci troviamo di fronte a tutto ciò che ci si può aspettare da un prodotto Pixar. Eppure, l’effetto è comunque straniante e non completamente soddisfacente: gli episodi sono brevi e, forse perché introduttivi, eccessivamente carichi e frenetici; tutto sembra fatto appunto alla perfezione, eppure quello che manca è un cuore pulsante, una ragione necessaria che ci spinga ad andare avanti. Il segreto dei film di questo marchio, come per esempio anche il recente Luca, è quello non solo di offrire personaggi teneri, sognanti, fantasiosi eppure riconoscibili, ma anche quello di immergerti in una storia umanissima e avvolgente, che ti restituisca un messaggio, una lezione di vita, un cambiamento. Il rischio è che il formato seriale sia più un esercizio di stile che altro.

I più piccoli saranno sicuramente ipnotizzati da un’animazione di così ricercata fattura, gli adulti (che sono l’altro pubblico fondamentale e immancabile della Pixar) faticheranno probabilmente invece a trovare un gancio che li porti avanti. Di certo l’avvio dell’avventura streaming di Disney+, ha spinto tutti i marchi della casa di Topolino a spremere i loro titoli di punta in varie declinazioni seriali. Il dubbio è che l’universo fantastico Pixar funzioni più nella pregnanza del singolo lungometraggio. In futuro arriveranno altri spin-off (Dug Days da Up e un altro da Cars, più l’inedito Win or Lose) e quelli saranno banchi di prova altrettanto interessanti. Nel frattempo la speranza è che la serie di Monsters & Co. (ogni mercoledì esce un nuovo episodio) trovi il suo passo e ci restituisca la magia che che siamo abituati a trovare in questo mondo animato.

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Vecchi personaggi e nuovi mostri, animazione perfetta e tante trovate nel primo tentativo di declinare i film Pixar in serie animate vere e proprie: ma gli spettatori più adulti potrebbero sentire la mancanza di un cuore pulsante
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