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Un passeggero guarda il tabellone delle partenze in aeroporto (foto ufficio stampa)

La maggior parte delle compagnie aeree che operano nell’Unione europea non ha rispettato le norme comunitarie sulla tutela dei consumatori, in particolare rispetto alla cancellazione dei voli e al rimborso dei biglietti annullati a causa della pandemia. È quanto emerso da un’indagine congiunta tra la Commissione europea e le autorità nazionali, avvenuta a seguito di numerosi reclami contro 16 grandi compagnie. I commissari europei per la Giustizia e per i Trasporti hanno chiesto al settore dell’aviazione civile di migliorare le loro pratiche, sulla base di un elenco di misure da adottare, stilato dalla Commissione.

Tutte le compagnie aeree che operano nell’Unione devono rispettare il diritto comunitario relativo alla tutela dei consumatori: dalla garanzia di una comunicazione trasparente, all’informazione chiara e attiva dei passeggeri in merito ai loro diritti. In particolare, devono offrire la possibilità di scegliere tra rimborsi e buoni e specificare ai passeggeri che i buoni possono essere rimborsati in qualsiasi momento. Invece, in base a quanto emerso dai reclami e dall’indagine, la maggior parte delle compagnie aeree in questione non ha proceduto con alcun tipo di rimborso.

Secondo Didier Reynder, commissario per la Giustizia “le compagnie aeree devono rispettare i diritti dei consumatori in caso di cancellazione dei voli. Oggi chiediamo soluzioni più semplici per dare certezze ai consumatori dopo un periodo di estrema confusione”. L’indagine, ha proseguito Reynders, è proceduta analizzando i reclami e collaborando “strettamente con le compagnie aeree” per capire dove fossero le carenze dei servizi e quali fossero le cause.

Secondo la commissaria per i Trasporti Adina Valean “forti diritti dei passeggeri sono un presupposto fondamentale per un settore dell’aviazione fiorente. Stiamo valutando opzioni normative per rafforzare la protezione dei passeggeri in caso di crisi future, come previsto dalla strategia per una mobilità sostenibile e intelligente. Continueremo a collaborare con le autorità nazionali per far sì che i diritti dei passeggeri siano correttamente comunicati, attuati e fatti rispettare. I passeggeri devono poter scegliere veramente tra buoni e rimborsi”.

Tutte le aziende ritenute responsabili di non aver provveduto ai rimborsi dei biglietti annullati durante la pandemia, dovranno attivarsi per smaltire i rimborsi in sospeso e restituire quanto dovuto entro e non oltre il primo settembre 2021. Inoltre, tutte le aziende dovranno rispettare il termine massimo di 7 giorni previsto in caso di rimborso dal diritto comunitario, a prescindere dal fatto che l’acquisto sia avvenuto direttamente o tramite intermediario.

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Le compagnie che operano all’interno dell’Unione dovranno restituire il denaro entro due mesi e rispettare il termine comunitario di 7 giorni
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