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Il nome di Palmer Luckey potrebbe non essere familiare, ma si tratta dell’uomo che ha dato inizio alla corsa per la realtà virtuale. È infatti il creatore del noto visore Oculus: dopo aver venduto la compagnia a Facebook, ha cambiato carriera, passando a lavorare per un’azienda di armi. Oggi Luckey è tornato sotto i riflettori per avere creato un prodotto che ha unito entrambe le sue specialità: un visore per la realtà virtuale in grado di… Uccidere il giocatore in caso di sconfitta.

Chiaramente, non è un prodotto destinato al mercato dei consumatori, ma è più una provocazione. Eppure, sembra funzionare: il dispositivo infatti è dotato di tre cariche esplosive collegate ad esso. Quando un sensore del visore rileva che lo schermo si illumina con una certa frequenza di rosso, queste esplodono.

L’idea del visore viene da Sword Art Online, una serie anime incentrata attorno a un dispositivo molto simile, in grado di uccidere l’utente a seguito di una sua sconfitta nel gioco. La differenza è che il visore fittizio non può essere rimosso: a detta di Palmer, però, questa funzionalità verrà aggiunta in futuro.

L’idea di legare la tua vita reale al tuo avatar virtuale mi ha sempre affascinato: alzi istantaneamente la posta in gioco al massimo livello e costringi le persone a ripensare fondamentalmente a come interagiscono con il mondo virtuale e con i giocatori al suo interno. La grafica potenziata potrebbe far sembrare un gioco più reale, ma solo la minaccia di gravi conseguenze può farlo sembrare davvero reale.

Insomma, il visore esplosivo non è altro che, stando alle sue parole, “un pezzo di arte da ufficio”, una sorta di monumento a possibilità estreme non ancora esplorate per il mondo della realtà virtuale. Nel frattempo Palmer, per motivi piuttosto ovvi, ha affermato di non avere particolarmente in programma di testare la sua creazione. Almeno per il momento.

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