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Tim potrà smantellare le cabine telefoniche rimaste sul territorio italiano. Dopo l’ok dell’Agcom, che ha riconosciuto come non rappresentino più un servizio pubblico perché quasi totalmente inutilizzate, l’operatore potrà accelerare la loro rimozione.

L’operazione, inizialmente prevista entro il 2026, potrebbe addirittura essere portata a termine per la fine di quest’anno. Si stima siano ancora 16.000 le installazioni distribuite capillarmente agli angoli delle strade italiane, molte delle quali ormai danneggiate dall’usura del tempo o vandalizzate. Rimarranno solo quelle presenti in ospedali, carceri o poste nelle zone in cui la rete mobile non arriva.

Nelle prossime settimane, sui vetri di ogni cabina, sarà esposto un avviso con la data prevista di rimozione.

Si chiude così un’era, quella in cui per chiamare c’era bisogno del gettone, poi della moneta o della tessera magnetica con i crediti precaricati. L’era delle code nei luoghi di villeggiatura, delle telefonate (un po’ ansiose) scandite da quel perentorio “bip” che indicava che il credito disponibile stava per esaurirsi e la comunicazione per interrompersi, di lì a poco. Giusto il tempo, breve, per i saluti. Come sarà breve il tempo a disposizione per salutare, questa volta per sempre, le ultime cabine telefoniche.

La massiccia diffusione della rete mobile e degli smartphone, in tutti gli strati della popolazione, ha di fatto reso queste strutture non più necessarie.

Resteranno nelle foto d’epoca e nelle cartoline delle città, oltre che nei ricordi della generazione dei “boomers”. Qualcuna potrebbe essere utilizzata, come ad esempio avviene a Berlino e in altri luoghi, come mini-libreria.

Un’idea per non far spegnere del tutto il ricordo di un tempo che non tornerà più.

L’articolo Addio alle cabine telefoniche. Con loro se ne va un pezzo di storia italiana sembra essere il primo su Cellulare Magazine.

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