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Finalmente è arrivato anche da noi OSS 117, l’agente segreto francese protagonista di due film comici tra il 2006 e il 2009, parodie acutissime che in Italia non erano mai uscite. Fino a ora: a un passo dal terzo capitolo, meglio preparare il pubblico sui precedenti. E poi, a differenza del 2009, adesso il suo protagonista è famoso. Jean Dujardin nel 2012 ha vinto il premio Oscar come Miglior attore protagonista per The Artist, e da lì ha partecipato a diversi lavori hollywoodiani. Insomma, è diventata una star mondiale, e come tale ci arriva anche qui.

La prima impressione è che si tratti della parodia di James Bond cosa che (assurdo a credersi) è sia falsa che vera. OSS 117 è un agente segreto nello stile di 007, che vive avventure esotiche piene di donne, in cui la salvezza del mondo passa per il jet set anni ’50 e ’60, ma il personaggio nasce prima di James Bond. OSS 117 non è, infatti, una creazione comica, bensì l’invenzione seria di Jean Bruce, romanziere che ha scritto moltissimi libri su di lui. Testi di spionaggio, usciti per l’appunto prima di quelli di Ian Fleming. E nemmeno al cinema 007 può vantare un primato, perché il primo film sull’agente francese (OSS 117 non è morto) è del 1957 mentre Licenza di uccidere è del 1962.

Così, quando nel 2006 usciva a Parigi e dintorni Agente speciale 117 al servizio della Repubblica – Missione Cairo (nelle sale italiane da questa settimana), per i francesi era la riesumazione in chiave comica di un personaggio di cui non sentivano parlare dai ’70 (epoca dell’ultimo film serio su OSS 117). E che questo, negli anni di Austin Powers, avvenisse in chiave comica era una grande novità, specialmente considerato come Michel Hazanavicius (il regista) e Jean Dujardin (interprete) avessero dato forma alla parodia, seguendo cioè molto la citazione cinematografica e meno il demenziale.

Bisogna, infatti, considerare che Hazanavicius (lo stesso che poi, anni dopo, con Dujardin avrebbe realizzato The Artist) ha sempre avuto una passione per i film sui film, cioè realizzare storie che avessero lo stile delle pellicole  del passato. Lo ha fatto con The Artist per l’appunto, dopo ancora con Il mio Godard (un’esilarante presa in giro di Jean-Luc Godard e del suo stile) e con i titoli dedicati a OSS, prima di tutti, prendeva di mira il cinema di spionaggio francese degli anni ’50.

Visto oggi Agente speciale 117 al servizio della Repubblica – Missione Cairo, ovvero 15 anni dopo la sua uscita originale, non solo non sembra per niente un film datato, ma ha anche alcune ironie e alcuni dettagli comici che sembrano in linea con i nostri di tempi. OSS 117, infatti, non è uno scemo, strano e incapace come Austin Powers: persino nella versione parodistica è un agente competente, ovviamente è cretino, però fa il suo lavoro. La parte comica sta nella maniera in cui lo fa, l’ignoranza che esibisce rispetto al mondo al di fuori della Francia pur essendo preso da avventure in posti esotici, il nazionalismo colonialista, il maschilismo che esibisce verso le donne, la totale mancanza di rispetto per le altre culture, lingue e religioni.

Visto con la lente del presente è l’espressione di un modo di essere maschio (e francese) antico, per l’appunto degli anni ’50, la grottesca parodia di cosa era considerato cool e desiderabile in un’epoca in cui qualsiasi arabo o musulmano che compariva sullo schermo era o cattivo o da compatire (“Tieni, compra delle scarpe ai tuoi figli”, dice OSS a un buon servitore, che gli risponde: “Grazie, sarà però difficile fargliele. Studiano a Yale”). A giocare un ruolo fondamentale in tutto è il protagonista Jean Dujardin, che ha il compito di creare le espressioni, il machismo e la ridicolaggine di un uomo dentro al proprio tempo (i film sono ambientati tra i ’50 e i ’60), ma fuori dal nostro. Uno integrato, di successo e vincente, in un’epoca in cui venivano considerate ottimali caratteristiche che oggi appartengono solo ai più ignoranti.

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L’agente segreto francese protagonista dei romanzi di Jean Bruce (scritti prima di quelli di Ian Fleming) e poi dei film con Jean Dujardin (usciti prima di quelli con Sean Connery) ha vissuto negli anni 2000 un revival parodistico, che adesso è disponibile nelle nostre sale
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