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Da qualche anno a questa parte le estati italiane hanno un sottofondo immancabile: si tratta della musica reggaeton. A partire da giugno le charts vengono dominate da singoli appartenenti a questo genere, diventato una sorta di tappa obbligata per i cantanti che vogliono produrre una summer hit. Il 2021 non fa differenza: su YouTube e nelle classifiche spopolano già i pezzi di J-Ax e Jake La Furia, Baby K con Boomdabash, Fred de Palma, Rocco Hunt e altri artisti che, proprio al fine di creare un nuovo tormentone, si sono affidati al reggaeton. Ecco allora qualche informazione in più sulla storia – e sulla recente svolta femminista avvenuta all’estero – del genere più caldo.

Dove nasce il reggaeton

Come suggerisce il nome, il reggaeton nasce dal reggae, la musica giamaicana portata alla ribalta da Bob Marley. È stato proprio il successo dell’artista di Buffalo Soldier a spingere, negli anni ’90, alcuni musicisti del Centro America a rappare sopra i beat reggae. Hanno visto così la luce le prime serate cosiddette dancehall, durante le quali un mc o vocalist affiancava il dj introducendo, parlando e – appunto – rappando sopra le canzoni. Porto Rico, Panama e Repubblica Dominicana sono indicate come le culle di questo genere musicale, e hanno fatto sì che la lingua spagnola e i ritmi latineggianti fossero parte integrante del successo del reggaeton. Il boom mondiale è arrivato nel 2004 grazie al singolo Gasolina di Daddy Yankee e l’anno successivo anche il nostro paese ha visto un primo tormentone estivo in stile dancehall: Resta Ancora, realizzato dal dj Big Fish dei Sottotono insieme al rapper Esa e al cantante Retnek.

Il successo in Italia

Grazie ai ritmi in levare che spingono a muoversi, il reggaeton sembra fatto apposta per essere suonato in estate quando la voglia di ballare aumenta. Negli anni successivi al 2010 sono stati soprattutto gli artisti stranieri a trovare un inatteso successo qui con canzoni reggaeton: Danza Kuduro di Dj Omar oppure i numerosi singoli di Pitbull, J Balvin ed Enrique Iglesias. Nel 2017 è stato il turno di Despacito, a oggi sette miliardi di views su YouTube e un ritornello che in pochi non ricordano. Probabilmente sono stati proprio gli ascolti raggiunti da queste canzoni a spingere gli artisti italiani a cimentarsi nel genere. Oltre ai già citati all’inizio, si aggiungono all’elenco Giusy Ferreri, Takagy & Ketra, Elettra Lamborghini, Irama e Benji & Fede, che negli ultimi tempi hanno scalato le classifiche d’agosto grazie a pezzi reggaeton. Il loro background differente dimostra come il genere sia diventato l’spediente principale per creare una hit estiva. Ma all’estero il reggaeton si sta evolvendo in maniera diversa.

La svolta femminista

Negli Stati Uniti, dove il reggaeton è di moda grazie ad artisti di origine sudamericana, si assiste a una svolta femminista. Non solo testi in spagnolo e passi di danza, ma il tentativo di rendere più profondo, almeno nelle intenzioni, il genere. Infatti, nonostante la grande popolarità raggiunta, il reggaeton ha attirato molte critiche per i suoi continui riferimenti a temi sessuali e violenti. Ora le cantanti che si sono fatte conoscere grazie a questa musica vogliono cambiare passo: “È il mio modo di dire ‘voglio essere autorizzata come donna’. Ci esprimiamo in piena libertà. Se Becky o io non ci sentissimo a nostro agio nemmeno con una sola lettera nel brano, non lo canteremmo”, ha detto in un’intervista Natty Natasha in vista del lancio di Ram Pam Pam con Becky G. Il successo nel campo dell’hip hop di Megan Thee Stallion e Cardi B, famose per i testi diretti e provocatori, spinge oggi le interpreti del reggaeton a rendere maggiormente personali le loro canzoni. È accaduto anche in Spagna, dove Brisa Fenoy, K-Narias e Tremenda Jauría hanno detto di voler togliere spazio al machismo tramite questo tipo di musica. In attesa che pure in Italia il genere assuma una valenza più importante di una canzonetta estiva senza significato, non resta che ascoltare il prossimo tormentone reggaeton.

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Piaccia o meno, i tormentoni d’agosto hanno un unico comune denominatore: il reggaeton. Genesi ed evoluzione di un genere che vuole finalmente diventare femminista
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