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Nuove grane per Meta, che di recente si è vista recapitare una multa da 3,5 milioni di euro da Agcm. Questa volta, il motivo è imputato al processo di registrazione ad Instagram. A mancare informazioni chiare sulla raccolta e sull’uso dei dati per fini commerciali. Ma non solo.

Le pratiche commerciali scorrette di Meta

Secondo l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, sono due le pratiche commerciali ingannevoli di Meta, circa la creazione e la gestione degli account Facebook e Instagram. L’ente ha accertato la violazione degli articoli 20, 21 e 22 del Codice del consumo. Gli utenti Instagram via Web, nella fattispecie, non sono stati informati dell’utilizzo dei dati personali per finalità commerciali. Ma non sarebbe l’unico punto a convincere l’Autorità a procedere in tal senso. Le piattaforme social non godono di una modalità di gestione relativa alla sospensione. Non vi è una indicazione sulle modalità che vengono intraprese da Meta per decidere la sospensione degli account. Attualmente non si conosce se vi sono dei controlli automatizzati o umani; inoltre gli utenti non hanno modo di attingere a informazioni sulle modalità di contestazione degli account sospesi, per il quale è invece necessario rivolgersi ad un organo di risoluzione stragiudiziale delle controversie oppure a un giudice. In ultima istanza, è breve il termine per la contestazione della sospensione da parte del consumatore, ovvero 30 giorni.

La reazione di Meta

Sebbene nel comunicato stampa, Agcom ha reso noto che le pratiche sono state cessate da parte di Menlo Park nel corso del procedimento, non si è fatta attendere una risposta dell’azienda statunitense. Un portavoce ha riferito che Meta è in disaccordo con la multa inflitta dall’autorità italiana e che sta valutando azioni da intraprendere. “Gia’ da agosto 2023, abbiamo apportato delle modifiche per gli utenti italiani che indirizzano i temi sollevati dell’Agcm – prosegue il portavoce – Abbiamo reso ancora piu’ chiaro il modo in cui utilizziamo i dati per mostrare annunci personalizzati su Instagram e fornito agli utenti informazioni e opzioni aggiuntive per fare ricorso in caso di sospensione dell’account. Accogliamo con favore, invece, il riconoscimento da parte dell’Agcm dell’efficacia delle nostre soluzioni per aiutare le persone a tornare in possesso del proprio account”. Non è la prima volta che Meta si vede recapitare una multa dall’ente. Una di entità simile, fu inflitta nel 2017, allora ad essere ammonito per pratica commerciale scorretta, WhatsApp.

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