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Nell’anno e mezzo trascorso dal lancio di ChatGPT, c’è una domanda che è diventata sempre più pressante: se l’intelligenza artificiale può fare tutte queste meraviglie, perché l’assistente presente sullo smartphone è ancora così poco evoluto?Lunedì, questo divario è diventato ancora più ampio, da quanto OpenAI ha annunciato un nuovo modello chiamato GPT-4o – la “o” sta per Omni – che offre al chatbot nuove capacità di comprendere e creare audio, video e immagini fisse.

Il sistema fa fare all’intelligenza articificiale un grande balzo in avanti. Può impegnarsi in conversazioni prolungate sul mondo visto attraverso l’obiettivo di una fotocamera, effettuare traduzioni dal vivo tra due lingue diverse e persino ridere in alcuni momenti appropriati.Tutto questo hype, come sempre, è destinato a ridursi inevitabilmente quando gli utenti scopriranno i primi difetti del sistema, ma i suoi creatori sono più fiduciosi che mai. Quando GPT-4 è stato lanciato nel 2023, il fondatore di OpenAI, Sam Altman, aveva twittato che l’intelligenza artificiale “è ancora imperfetta, ancora limitata, e sembra ancora più impressionante al primo utilizzo che dopo aver trascorso più tempo con essa”.Un anno dopo, con il lancio dell’evoluzione di OpenAI, Altman aveva twittato una sola parola: “lei”, il nome del film di Spike Jonze del 2013 che raffigura un uomo che si innamora lentamente della sua assistente AI.GPT-4o sembra ancora più vicino a un tale scenario fantascientifico. Le versioni precedenti dell’intelligenza artificiale erano in grado di parlare con l’utente, ma solo attraverso un laborioso processo di trascrizione del parlato in testo, eseguendolo attraverso il normale sistema ChatGPT, quindi generando in risposta un parlato dal suono umano.Al contrario, il nuovo sistema può operare direttamente con il parlato senza bisogno di appoggiarsi ad alcun modello di testo, con risposte più veloci e riconoscendo determinate peculiarità come il tono della voce.Ma non è ancora proprio un assistente AI. Può rispondere a domande ed eseguire lavori di conoscenza, ma non – ancora – agire in base alle richieste. Il GPT Store, un archivio di app di terze parti raccolte da OpenAI, potrebbe aiutare, ma per integrarsi davvero nella vita delle persone normali, GPT ha bisogno della potenza di Siri.E sembra che Apple sia d’accordo. Non è un caso che, secondo indiscrezioni, il produttore di iPhone sia in trattativa da marzo con alcuni sviluppatori di intelligenza artificiale, tra cui Google e OpenAI, per ottenere in licenza la loro tecnologia e migliorare così il proprio assistente AI. Durante il fine settimana la casa di Cupertino avrebbe quasi perfezionato un accordo proprio con OpenAI. Secondo Bloomberg, che ha dato la notizia, l’accordo consentirebbe ad Apple di offrire ChatGPT insieme ad altre funzionalità di intelligenza artificiale che saranno annunciate alla conferenza annuale degli sviluppatori mondiali a giugno.

Inizialmente, ChatGPT non dovrebbe sostituire completamente Siri. Apple è infatti da sempre molto cauta nell’incorporare troppo profondamente la tecnologia di terze parti nei propri dispositivi – le cicatrici della dolorosa sostituzione di Google Maps con Apple Maps più di dieci anni fa sono ancora evidenti.

Ma in realtà l’Ai non è ancora del tutto pronta per rivestire i compiti che vengono oggi richiesti a un assistente vocale. Il vero problema, infatti, è ancora l’affidabilità. Nessuno vorrebbe mai che l’IA fosse in grado di inviare messaggi di testo ai propri amici se non si è sicuri di cosa scriverà, un problema che sta colpendo anche alcune delle startup di hardware AI come Humane e Rabbit che, forse con un po’ troppa presunzione, avevano annunciato la promessa di sostituire lo smartphone con l’intelligenza artificiale. E sappiamo come è andata….Addestrare un sistema di intelligenza artificiale a fare esattamente la stessa cosa, nello stesso modo, ogni volta che gli viene chiesto di farlo è un po’ più difficile che creare un modello che dia risposte varie ma corrette a ogni domanda. Ma se la tecnologia continua a migliorare al ritmo degli ultimi mesi, anche l’assistente AI del telefono potrebbe presto essere sostituito.

L’articolo ChatGPT-4o potrebbe presto rivoluzionare il mondo degli assistenti vocali degli smartphone sembra essere il primo su Cellulare Magazine.

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