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Samsung ha ufficializzato l’Exynos 2500, un nuovo chip mobile basato su processo produttivo a 3 nanometri, dotato di architettura a 10 core, GPU con ray tracing e supporto per intelligenza artificiale avanzata. Sulla carta, un concorrente diretto dello Snapdragon 8 Elite di Qualcomm. Tuttavia, i primi benchmark lasciano spazio a dubbi sulle reali capacità del nuovo SoC coreano.

Specifiche tecniche avanzate tra CPU, GPU e IA

Il nuovo Exynos 2500 sfrutta la tecnologia Gate-All-Around (GAA) a 3 nm di Samsung, pensata per migliorare le prestazioni riducendo al contempo i consumi. La CPU adotta una configurazione a dieci core composta da: un Cortex-X5 a 3,3 GHz per i carichi più pesanti, due cluster Cortex-A725 (due core a 2,74 GHz e cinque a 2,36 GHz) e due Cortex-A520 a 1,8 GHz per le operazioni secondarie.

La GPU Xclipse 950, derivata dall’architettura RDNA 3 di AMD, supporta il ray tracing hardware e la visualizzazione di contenuti in 4K fino a 120 Hz. La componente di intelligenza artificiale è rappresentata da una NPU MAC 24K, capace di eseguire 59 trilioni di operazioni al secondo. Secondo Samsung, le performance IA sono migliorate del 39% rispetto all’Exynos 2400.

Sul fronte multimediale, il processore gestisce sensori fotografici fino a 320 MP, registra video in 8K a 30 fps e offre zero shutter lag per fotocamere fino a 108 MP. La connettività è garantita dal modem Exynos 5400, compatibile con rete satellitare per comunicazioni d’emergenza, Wi-Fi 7, Bluetooth 5.4 e 5G con velocità fino a 12,1 Gbps.

Benchmark deludenti e strategia incerta

Nonostante una scheda tecnica di alto livello, i primi punteggi ottenuti da GeekBench raccontano una storia diversa. L’Exynos 2500 ottiene 2.012 punti in single-core e 7.563 in multi-core, restando dietro ai suoi rivali diretti: lo Snapdragon 8 Elite (2.883/9.518), il MediaTek Dimensity 9400 (2.650/8.071) e il nuovo Xiaomi Xring O1 (2.766/8.843). Il divario con Qualcomm in particolare supera i 1.900 punti in multi-core, mettendo in discussione i vantaggi della nuova architettura a 3 nm.

Ecco un confronto dettagliato:

Tali risultati sollevano dubbi sull’efficacia reale del processo GAA di Samsung, che sulla carta prometteva maggiore efficienza. È importante però precisare che questi dati non sono definitivi e potrebbero variare con l’uscita del Galaxy Z Flip 7, primo dispositivo previsto con il nuovo chip.

Secondo le indiscrezioni, Samsung adotterà l’Exynos 2500 proprio per lo Z Flip 7, discostandosi dalla consuetudine di utilizzare chipset Qualcomm per i pieghevoli. Una scelta strategica rischiosa, che potrebbe creare una differenza percepita tra la linea Flip e la linea Fold, dove resterà in dotazione lo Snapdragon 8 Elite. Il compromesso sarebbe legato alle temperature e alla gestione energetica, aspetti fondamentali nei dispositivi pieghevoli più compatti.

Le difficoltà di Samsung nel mercato dei chip premium

Il lancio dell’Exynos 2500 sottolinea le difficoltà di Samsung nel tenere il passo con i concorrenti nel segmento dei processori top di gamma. L’azienda coreana, pur investendo in tecnologie avanzate, non è ancora riuscita a eguagliare le performance di Qualcomm, come dimostrato dalla progressiva eliminazione degli Exynos sulla serie Galaxy S.

Si vocifera un ritorno di Exynos sulla gamma Galaxy S26, ma alla luce di questi benchmark preliminari, tale strategia potrebbe rivelarsi rischiosa. L’accettazione da parte degli utenti di prestazioni inferiori per favorire una maggiore indipendenza dai fornitori non è garantita, soprattutto considerando i precedenti feedback negativi.

Il Galaxy Z Flip 7, atteso per luglio, sarà il banco di prova definitivo per misurare l’efficacia di questo nuovo chip.

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