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C’è un primo ok alla proroga da 9 a 12 mesi per la validità del green pass, la certificazione che attesta l’avvenuta vaccinazione, la guarigione o la negatività a un test per Covid-19. Il Comitato tecnico scientifico (Cts) si è espresso favorevolmente rispetto alla richiesta del ministero della Salute di estendere la durata della green pass, per chi ha completato il ciclo vaccinale o per chi ha ricevuto una dose dopo essere guarito dalla malattia, come riferiscono Il Sole 24 Ore e l’agenzia stampa Adnkronos.

Questo non è un parere definitivo, ma è l’espressione del Comitato tecnico che dovrà essere ora recepita dal governo e discussa politicamente. La proroga, insomma, non è già valida, ma l’esecutivo voleva una risposta in merito dai suoi tecnici per decidere cosa fare con quanti hanno ricevuto la somministrazione per primi, in particolare gli operatori sanitari. La proroga potrebbe entrare in vigore tramite un emendamento al decreto del 6 agosto scorso, in occasione della sua conversione in legge prevista per metà settembre, che ha esteso l’obbligo di green pass ai mezzi di trasporto a lunga e media percorrenza e al personale di scuole e università.

Quando si può ottenere il green pass?

La certificazione viene rilasciata dopo 15 giorni dalla prima dose di vaccino (Pfizer, Moderna o AstraZeneca) o dal vaccino monodose Johnson & Johnson, dopo il completamento del ciclo vaccinale, dopo essere risultati negativi a un tampone molecolare o rapido e in caso di guarigione dal Covid, a partire dalla data di diagnosi della malattia.

Quanto dura il green pass?

Il pass è sempre valido per le 48 ore successive all’esito negativo di un test rapido per il Covid-19 o per 72 ore in caso di test Pcr. A partire da settembre, sarà valido per tutto l’anno successivo alla data di diagnosi della malattia, ma solo dopo aver ricevuto una dose di vaccino, e per i 12 mesi dopo aver completato il ciclo vaccinale. In Italia la certificazione è già valida anche dopo 15 giorni dalla prima dose, fino alla somministrazione della seconda.

Dove è obbligatorio il green pass?

È già necessario presentare la certificazione per per andare al cinema e a teatro, per consumare al chiuso nei ristoranti o al tavolo nei bar e per partecipare a tutti i tipi di eventi aperti al pubblico (ma non a messa). Da settembre sarà necessario per usare treni e traghetti nelle tratte a lunga e media percorrenza e anche nelle tratte brevi in caso di trasporto aereo. Inoltre, il pass sarà richiesto a tutto il personale scolastico e universitario. Chi non ne sarà in possesso, verrà considerato assente ingiustificato, e a partire dal quinto giorno di assenza, il rapporto di lavoro sarà sospeso, senza retribuzione.

Dove non è necessario il green pass?

La certificazione continuerà a non essere necessaria per accedere a negozi, farmacie, supermercati ma anche nei bar e ristoranti all’aperto, dove si potrà pranzare o cenare liberamente, rispettando comunque il metro di distanziamento a tavola. Niente pass in chiese, piscine all’aperto, ristoranti e bar degli alberghi, quando siano esclusivamente a disposizione dei clienti, mentre la certificazione sarà richiesta se la ristorazione è disponibile anche al pubblico esterno. Inoltre L’obbligo di green pass non verrà applicato per salire su autobus, tram e metropolitane adibite al trasporto pubblico locale. Mentre restano in vigore le regole sul distanziamento e sull’uso delle mascherine.

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Primo parere positivo alla richiesta del ministero della Salute di estendere la validità del green pass dei vaccinati a un anno (o per chi ha ricevuto una dose dopo essere guarito)
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