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Team, riunione in ufficio di una business unit Foto di StartupStockPhotos da Pixabay

Un decreto legislativo sulla costituzione online di società a responsabilità limitata (srl) e semplificata (srls) che andrà in esame alle Camere entro il 16 settembre sta suscitando preoccupazione nel mondo delle startup. Lo schema approvato dal Consiglio dei ministri prevede che il notaio potrà ricevere in videoconferenza l’atto costitutivo di tali società per effettuare l’atto pubblico informatico, tramite un’apposita piattaforma che consenta anche la sottoscrizione del documento con firma elettronica riconosciuta. L’aspetto che suscita perplessità nel settore è che la procedura verrebbe affidata in esclusiva a una piattaforma del Consiglio nazionale del notariato (Cnn), che verificherà la firma digitale e riceverà i documenti presentati. L’impianto deriva da un emendamento parlamentare presentato già in aprile, che ancora però non citava la categoria.

Il decreto legislativo (1721-B) rappresenta il recepimento di una direttiva europea (2019/1151) sugli strumenti e processi digitali nel diritto societario, ma secondo le critiche darebbe adito a un rischio di monopolio. Sarebbe questo il punto di arrivo di un sassolino smosso da una sentenza del Consiglio di Stato, che a marzo aveva accolto il ricorso del Cnn, fermando la procedura di costituzione online in modalità esclusivamente informatica e senza notaio, quindi anche in assenza di atto pubblico, cui il ministero dello Sviluppo economico aveva dato il via libera nel 2016. Ora sostanzialmente si unirebbero atto pubblico e modalità online e così Notartel, società in-house del Cnn che fornisce i servizi informatici ai notai, diventerebbe il papabile gestore del nuovo crocevia informatico.

In una lettera inviata al ministro per lo Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, l’associazione che rappresenta il settore informatico Assintel ha evidenziato il rischio di “ulteriori possibili distorsioni della concorrenza” a spese delle imprese del comparto. Secondo l’organizzazione guidata da Paola Generali, riporta Corriere comunicazioni, il governo dovrebbe riconoscere la possibilità a notai e professionisti di scegliere la piattaforma tecnologica più idonea per la stipula di atti pubblici telematici, in base a criteri comuni di legalità e sicurezza.

Giancarlo Carnovale, presidente di Roma Startup ha rincarato la dose su Twitter parlando di “braccio di ferro tra civiltà e lobby” in merito alle procedure di costituzione e sibila: “Il governo vuole una ‘siae’ delle costituzioni societarie dando il monopolio di piattaforma informatica alla Notartel”.

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Entro il 16 settembre atteso il decreto legislativo che dovrebbe riorganizzare la costituzione telematica delle società innovativa, ma diversi aspetti creano ancora divisioni
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