
HONOR conferma che la sua innovativa tecnologia AI Deepfake Detection – presentata per la prima volta alla scorsa edizione di IFA Berlino, a settembre – sarà disponibile anche in Italia a partire da aprile.
Questa funzione consente agli utenti di combattere la crescente minaccia dei deepfake. Utilizzando l’analisi in tempo reale dei contenuti video e delle immagini, l’AI fornisce avvisi immediati contro potenziali contenuti deepfake.

Se da un lato l’ascesa dell’IA ha portato incredibili progressi, dall’altro pone sfide inedite come la proliferazione di sofisticati deepfake. Secondo l’Entrust Cybersecurity Institute, in futuro si verificherà un attacco deepfake ogni cinque minuti. Queste immagini, registrazioni audio e video manipolati stanno diventando sempre più difficili da individuare: lo studio 2024 Connected Consumer Study di Deloitte ha rivelato che il 59% degli intervistati fatica a distinguere i contenuti creati dall’uomo da quelli generati dall’intelligenza artificiale. Sebbene l’84% di coloro che hanno familiarità con l’IA generativa ritenga che tali contenuti debbano essere segnalati, HONOR riconosce che le misure di rilevamento proattivo e la collaborazione del settore sono fondamentali per una protezione solida. I leader del settore condividono questo punto di vista, con organizzazioni come la Content Provenance and Authenticity (C2PA) che lavorano per sviluppare standard tecnici per certificare la fonte dei contenuti digitali, compresi gli asset creati dall’IA.
All’avanguardia nell’innovazione incentrata sull’uomo, HONOR ha adottato misure proattive per proteggere gli utenti dalla minaccia sempre più diffusa dei deepfake.
AI Deepfake Detection analizza le sottili incongruenze spesso invisibili all’occhio umano, tra cui le imperfezioni sintetiche a livello di pixel, gli artefatti di composizione dei bordi, la continuità tra i fotogrammi e la coerenza nell’acconciatura e nei tratti del viso. Quando viene rilevato un contenuto manipolato, viene immediatamente emesso un avviso per salvaguardare gli utenti dal rischio potenziale di deepfake.
Come sottolinea Marco Kamiya, Rappresentante UNIDO (Organizzazione delle Nazioni Unite per lo sviluppo industriale)“nell’attuale ondata di digitalizzazione, la sicurezza della privacy è diventata una delle principali preoccupazioni e priorità della nostra vita quotidiana. Con l’intreccio sempre più profondo con il mondo digitale, una grande quantità di informazioni private – dai nostri spostamenti quotidiani alle informazioni finanziarie, dalle relazioni sociali alle nostre preferenze personali – viene archiviata nello spazio digitale”.
In quest’ottica, conclude Kamiya, “l’uso dell’AI Deepfake Detection sui dispositivi mobili è un’arma potente per combattere i deepfake, in grado di rilevare difetti nei contenuti deepfake che potrebbero passare inosservati all’occhio umano, come il contatto visivo, l’illuminazione, la nitidezza dell’immagine e la riproduzione del video, dissuadendo le persone dal continuare a impegnarsi con il potenziale rischio per la loro sicurezza”.
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