
La presidente della Commissione europea ha chiarito che l’Europa non tornerà allo status quo ante nonostante la sospensione dei dazi doganali annunciata da Donald Trump. Di fronte a questa situazione, l’Europa sta valutando misure severe, tra cui la possibile imposizione di un “dazio doganale” alle aziende americane attive in Europa, secondo quanto riportato dal Financial Times.
La potenziale “tassa bazooka” su giganti del digitale
L’Unione Europea potrebbe considerare una tassazione pesante sulle aziende digitali che operano all’interno dei suoi confini. Questa misura, che potrebbe colpire aziende di grande calibro come Apple, Facebook e Google, è stata descritta come una “soluzione bazooka” per i danni significativi che potrebbe infliggere. Questa mossa è vista come una risposta diretta alle pressioni esercitate da Trump, che ha spesso criticato le multe europee come una forma di tassazione.
Strumento anticoercitivo europeo e consenso interno
La possibilità di imporre questa tassa deriva dallo Strumento anticoercitivo (ACI), attuato dall’UE nel 2023 per contrastare le pressioni economiche esterne come i dazi. Tuttavia, l’applicazione di tale tassa richiede il consenso tra i membri dell’UE, il che si è dimostrato complesso. Alcuni paesi, come l’Irlanda, che ospitano le sedi europee di molte di queste grandi aziende, hanno espresso opposizione a tale tassa, sottolineando che potrebbe peggiorare ulteriormente le tensioni commerciali.
Dibattiti e divergenze all’interno dell’UE
La discussione sulla tassazione delle grandi aziende digitali rimane un tema controverso all’interno dell’Unione Europea. Nonostante cinque Stati membri abbiano già implementato proprie tasse digitali, il cammino verso una politica fiscale unificata è irto di sfide, principalmente a causa delle diverse posizioni dei paesi membri riguardo l’impatto economico di tali tasse sulle aziende tecnologiche residenti nei loro territori.
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