
Il dirottamento, o brandjacking, del marchio è una tattica ampiamente utilizzata da tutti i tipi di frodatori aziendali. L’idea centrale è quella di impadronirsi dell’identità della vostra azienda e guadagnare grazie ai vostri fiduciosi e ignari clienti.
Per questa ragione è fondamentale avere una presenza verificata online, utilizzare uno strumento di monitoraggio del brand bidding, controllare costantemente i social media per rilevare possibili impostori e fare uso di altre tecniche di protezione.
Iniziamo!
Brandjacking: tipologie di rischio
Esistono varie forme di brandjacking. Il problema è che per promuovere la vostra attività e ottenere clienti, dovrete utilizzare più canali e piattaforme: social media, siti Web, canali Telegram e così via.
1. Imitazione sui social media
Si tratta di una vera e propria piaga che imperversa online e che ha preso di mira diversi brand: da quelli piccoli a quelli giganteschi. Lo stratagemma è semplice: i truffatori fanno le veci di una vera impresa. Clonano ogni piccolo dettaglio riguardante la compagnia: dal nome e logo a piccole e intricate sfumature estetiche – caratteri, tavolozza dei colori, ecc.
A volte, gli account falsi possono essere indistinguibili da un account legittimo di proprietà di un’azienda reale. E le cose non fanno che peggiorare se gli individui malintenzionati riescono in qualche modo a ottenere uno stato di account verificato.
Esempio nella realtà: Un incidente del genere si è verificato nel 2022, nello stesso periodo in cui i segni di spunta di verifica sono stati introdotti su Twitter al prezzo di 8 dollari. L’idea era che tutti potessero possedere orgogliosamente un account verificato per una quota mensile e sentirsi una celebrità.
In realtà i truffatori hanno subito colto l’occasione. Un account falso dell’azienda farmaceutica Eli Lilly & Co fu registrato e poco dopo seguito da un tweet in cui si affermava che d’ora in poi l’insulina sarebbe stata gratuita per tutti.
Ne seguì un entusiasmo tra la gente, che fece crollare le azioni della società e causò scalpore. A causa di ciò, la nuova opzione di Twitter dovette essere ritirata. Ancora oggi non è chiaro chi sia stato ad aver giocato un brutto scherzo: molto probabilmente si è trattato di un caso di rivalità disonesta. Anche se alcuni credono che potrebbe trattarsi di una “vendetta” da parte di chi non può più permettersi l’insulina dell’azienda a causa dei prezzi inadeguati.
Lezione: Non appena siete a conoscenza del nome del vostro marchio, accaparratevi un account su tutte le piattaforme di social media possibili. Ciò include Instagram, Facebook, Youtube, nonché TikTok, servizi messengers e anche Yelp.2. Furto di domini
Questo tipo di brandjacking prende di mira il vostro sito web. Anche il furto di dominio può avvenire in varie modalità.
Per cominciare, i truffatori possono ricorrere al cybersquatting. Quest’ultimo avviene quando il vostro dominio è registrato con il nome legittimo della vostra azienda. Può succedere se i cybersquatter riescono in qualche modo ad anticiparvi, ad esempio se ritardate nella registrazione del vostro sito web.
In altri casi possono farlo se un nome di dominio registrato coincide in qualche modo con il nome del vostro marchio. Percorsi alternativi includono la modifica del Registrar del dominio o DNS (Domain Name System): è un trucco da hacker, per così dire.
Tuttavia, un modo tipico per contraffare il vostro sito web implica il typosquatting. Si tratta di un altro trucco nefasto: l’indirizzo URL del sito web falso copia vagamente quello del vostro, inserendo errori di battitura comuni, simboli speciali o trattini.
Di conseguenza, le vittime ignare potrebbero fornire i propri dati sensibili ai truffatori, pensando di inserirli in un sito perfettamente sicuro. Il bottino dei malfattori include dati di carte di credito, nomi e indirizzi, informazioni di contatto e in alcuni casi anche numeri di previdenza sociale.
Esempio nella realtà: In Russia un’intera valanga di siti web che imitano Avito – l’analogo locale di eBay – ha inondato il segmento web del paese provocando molteplici casi di furto di denaro e di dati privati. Anche l’eBay statunitense è caduto vittima della stessa strategia truffaldina.
Lezione: Non aspettate oltre e registrate il nome di dominio aziendale. Eseguite un monitoraggio regolare dello spazio web per rilevare cloni truffaldini e segnalateli a Google attraverso questo modulo. Inoltre, incentivate il vostro pubblico a segnalare possibili attività di truffa che prendono di mira la vostra azienda: questo può essere fatto attraverso un programma di ricompense. Utilizzate il brand bidding in modo che nessun altro possa utilizzare il vostro nome nella ricerca di Google.
3. Falsificazione del prodotto
Se producete oggetti e il vostro marchio è riconoscibile, è probabile che ci siano dei falsi con il timbro del vostro marchio sopra. Basta osservare i giganteschi mercati web come AliBaba: nel 2017 le vendite di prodotti contraffatti erano stimate a 1,7 trilioni (!)
Anche i prodotti alimentari sono spesso contraffatti: i prodotti più presi di mira sono le bevande analcoliche, l’alcol, l’olio d’oliva e le proteine in polvere.
È facile immaginare quanto velocemente i problemi inizierebbero a crescere a dismisura se i falsi con il vostro nome sopra arrivassero sugli scaffali: l’integrità del marchio, la fiducia dei consumatori e la vostra reputazione generale sarebbero gravemente compromesse.
Esempio nella realtà: AliBaba è stato oggetto di una battaglia legale lanciata da Gucci e Yves Saint Laurent. La causa affermava che le contraffazioni dei loro prodotti di lusso venivano vendute sul mercato, causando potenzialmente milioni di dollari di danni finanziari e di reputazione.
Lezione: Monitorate i canali e i punti vendita in cui possono essere trasferiti i falsi del vostro prodotto. Educate i vostri consumatori, spiegate loro che gli articoli realizzati a un prezzo più conveniente possono incidere sulla loro qualità di vita o addirittura influire negativamente sulla loro salute. E ancora, potete ricorrere ad un programma di ricompense che premia le segnalazioni dei clienti con dei bonus.
Tenete tutto sotto controllo
Il brandjacking è una seccatura, ovviamente. Ma ciò non significa che non si possa reagire. Finché offrirete qualità e assistenza ai vostri clienti, la maggior parte di loro sceglierà di rimanervi fedele.
Per quanto riguarda i danni alla reputazione, possono essere evitati agendo rapidamente. E saremo lieti di aiutarvi a prevenire qualsiasi perdita: la buona reputazione è tutto!
L’articolo Fermate i furfanti: il brand hijacking nell’era dei social media sembra essere il primo su Cellulare Magazine.
Auto Amazon Links: Nessun prodotto trovato.