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Lavorare duro o andarsene: è questo l’ultimatum che Elon Musk ha dato ai dipendenti di Twitter negli ultimi giorni. Risultato: dimissioni di massa, caos generale, uffici chiusi. Molti ex-impiegati della piattaforma hanno reso pubbliche alcune informazioni che fanno prevedere tempi duri per il social del cinguettio.

Per prima cosa è stato reso pubblico un recente comunicato interno di Twitter fatto circolare da Musk. Su questo si notifica che gli uffici di Twitter, in maniera piuttosto improvvisa, rimarranno completamente chiusi fino al 21 novembre. Viene anche richiesto ai dipendenti di continuare a rispettare la politica dell’azienda, ovvero di non discutere di faccende private della compagnia con nessuno. Non è stata esplicitata nessuna motivazione per questa decisione.

Ma gli ex-dipendenti parlano. Secondo molti, all’interno della compagnia sta avvenendo un vero e proprio massacro. Tra licenziamenti e dimissioni, dei 7.500 impiegati iniziali potrebbero esserne rimasti soltanto 2.500. E alcuni addirittura sostengono che i numeri siano più bassi di così.

Nel frattempo, pubblicamente, Elon Musk non ha commentato in alcun modo su questa decisione, continuando a twittare come al solito. Il lancio della versione rivisitata di Twitter Blue, il servizio premium del social, è ancora previsto per il 29 novembre al costo di 8 dollari. Molto discusso è il fatto di poter acquistare la famosa “spunta blu”, ma Musk ha proposto una soluzione al problema: introdurre una seconda spunta grigia per la verifica degli utenti, che di fatto va a prendere il posto della vecchia.

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