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In questa torrida estate dominata spesso dall’anticiclone africano, il refrigerio del condizionatore fisso o portatile è una necessità in casa o in ufficio. Tuttavia, ci sono differenze tecniche che vale la pena conoscere per scegliere il modello più adatto alle nostre necessità.

Le differenze tra condizionatore fisso e portatile

Come molti sanno, il condizionatore fisso dispone di diffusori, chiamati split da montare a parete, e di un’unità di potenza da installare all’esterno, preferibilmente nel cavedio e in conformità al regolamento condominiale.

Il modello portatile è molto più compatto, si muove su ruote e non ha bisogno di tubi in rame come l’impianto fisso per collegare l’unità centrale esterna con i singoli split.

In sostanza, il condizionatore portatile è un unico pezzo  che funziona inserendo il cavo di alimentazione nella presa di corrente e sfruttando un’apertura esterna (un foro nel vetro o accostando semplicemente la finestra) per scaricare l’aria calda.

Il funzionamento dei condizionatori

Sostanzialmente, i condizionatori fissi hanno un liquido refrigerante che passa allo stato gassoso grazie all’unità esterna che è dotata di compressore, scambiatore di calore e condensatore: Il liquido che evapora assorbe il calore dell’ambiente e, al contrario, lo cede in fase di condensazione, quando passa dallo stato gassoso a quello liquido. Ecco perché gli split emettono aria raffreddata in estate o calda in inverno e si usano quindi tutto l’anno, impostando semplicemente la temperatura.

I condizionatori portatili funzionano secondo un principio simile, sono dotati di telecomando come gli impianti fissi, ma cambiano le dimensioni delle componenti che sono all’interno dell’apparecchio e la capacità di rinfrescare. Di conseguenza, è consigliabile scegliere un modello adatto alla metratura della stanza per ottenere le prestazioni migliori.

Vantaggi e svantaggi dei condizionatori fissi e portatili

Pro e contro sono alla base della scelta dell’utente quando è necessario selezionare il condizionatore più adatto ai propri ambienti ed è quindi il caso di sentire il parere di personale qualificato per orientarsi meglio all’acquisto.

In termini di potenza, occorre sapere che l’unità di misura base è il BTU (British Thermal Unit) e viene rilevata su base oraria di funzionamento dell’apparecchio. Qui si notano già le differenze tra il condizionatore fisso, che oscilla tra 7.000 e 14.000 BTU, rispetto al portatile che non supera 12.500 BTU. A questo dato tecnico si aggiunge la versatilità del sistema fisso perché si possono collegare più split all’unità esterna per climatizzare tutta la casa o i locali dell’ufficio. 

Non c’è dubbio però che il portatile funziona bene in locali più piccoli, si sposta facilmente su ruote e non richiede nessun intervento specifico per l’installazione, a differenza del condizionatore fisso che ha bisogno di un tecnico autorizzato per certificare il lavoro.

La valutazione delle prestazioni

La questione che salta agli occhi, o meglio alle orecchie, è la differenza di rumorosità che favorisce il condizionatore fisso con unità centrale esterna. in questo caso, infatti, il rumore oscilla tra 20 e 40 DB, mentre i portatili hanno livelli minimi tra 45 e 50 DB che in camera favoriscono meno il riposo notturno.

Sul fronte manutenzione vince invece il condizionatore portatile, dato che il fisso richiede almeno una pulizia esterna e interna 1 o 2 volte l’anno e un professionista può chiedere tra 40 e 200 euro in base al tipo di impianto.

Scelta finale e costi

Stabilito che il condizionatore fisso è addirittura collegabile a 9 split per climatizzare un grande appartamento, non c’è dubbio che il modello portatile e molto pratico per stanze piccole, ma c’è il problema del rumore notturno, che può essere più fastidioso anche di giorno per chi lavora da casa, e dell’occupazione di spazio sul pavimento che il fisso non prevede.

Last but not least, è necessario dare un’occhiata ai costi per evitare di sforare il budget. In pratica, l’impianto fisso multisplit di buona marca parte da circa 900 euro e poi sale di prezzo fino ad alcune migliaia, in base alle prestazioni che offre.

Il condizionatore portatile può anche superare 1.000 euro di costo, se si punta al top di gamma, ma una buona marca oscilla intorno ai 500 euro e non prevede costi aggiuntivi che gravano invece sull’installazione dell’impianto fisso.

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