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Quasi il 20%. Questa è la percentuale di materiali riciclati che Apple spiega di aver integrato nei suoi prodotti nel 2021. In un comunicato stampa condiviso in previsione della Giornata della Terra 2022 di questo venerdì, Cupertino spiega che questa è la percentuale più alta mai raggiunta dall’inizio dei suoi sforzi nel riciclare e riutilizzare materiali e metalli rari.

Questo annuncio è importante per Apple, che afferma anche di essere riuscita ad utilizzare cablaggi riciclati per le fotocamere anteriori e posteriori dei suoi iPhone 13 e 13 Pro, ma anche e soprattutto oro riciclato per la placcatura della propria scheda madre. Apple aveva annunciato nel 2019 una partnership con il gioielliere di lusso Tiffany & Co per estrarre in modo più responsabile l’oro utilizzato in piccole quantità nei suoi prodotti. Il colosso californiano, però, sembra scommettere sempre di più sul riciclo di questo materiale. E le cifre rivelate fanno capire il perché.

Nel 2016, fa notare The Verge, Apple era riuscita ad esempio a recuperare, nel corso di un solo anno, l’equivalente di 40 milioni di dollari in oro riciclando i suoi prodotti. Oggi, il gruppo spiega che il recupero dei metalli rari contenuti nei suoi rifiuti elettronici consente di evitare l’estrazione di circa 2000 tonnellate di minerali in totale (per oro e rame). Federico Magalini, esperto di rifiuti elettronici intervistato dai media americani nel 2018, da parte sua ha indicato che ci potrebbe essere fino a 80 volte più oro in una tonnellata di vecchi telefoni cellulari che in una tonnellata di minerali estratti da una miniera d’oro.

Una cifra sufficiente per motivare i colossi della Tech, tra cui Apple, che ora spiega di far funzionare una nuova macchina dedicata al riciclo: “Taz”. Utilizzato in particolare nel Material Recovery Lab ad Austin che sfrutta “ una tecnologia simile a un grinder per separare i magneti dai moduli audio e recuperare più terre rare”.

Questa nuova macchina viene utilizzata in aggiunta ad altri robot progettati da Apple: Daisy, in servizio dal 2018 per sostituire Liam, il primo robot addetto al riciclaggio del marchio. Daisy è stata aggiornata per smontare non meno di 23 diversi modelli di iPhone. Solo uno di questi robot è in grado di ridurre a pezzi 1,2 milioni di iPhone ogni anno. Dave è l’ultimo membro della famiglia, specializzato nello smontaggio del Taptic Engine dell’iPhone.

Con questi vari strumenti, Apple afferma di aver raddoppiato l’uso di tungsteno, minerali di terre rare e cobalto riciclato durante l’anno fiscale 2021. Una progressione interessante che non fa dimenticare le difficoltà incontrate da Apple per ridurre le proprie emissioni di carbonio.

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